Non c’è un posto, in Valle Aurina, dove non si veda o non si senta lo scorrere dell’acqua. È grazie alla copiosa disponibilità delle acque di disgelo, e di varie fonti alternative, che Campo Tures, il borgo principale di questo territorio dell’Alto Adige, si è occupato con largo anticipo rispetto a chiunque altro del futuro del pianeta. Da anni produce più energia di quante ne consumi, segue il programma europeo di Comune Clima, e nel 2023 è stato il secondo in Italia a ricevere la certificazione Gold. È diventato, così, l’emblema dell’impegno per la sostenibilità ambientale, uno dei parametri per ottenere anche la Bandiera Arancione del Touring Club.
Nel frattempo è arrivata la prima certificazione internazionale anche per il turismo nel suo complesso, il settore economico più importante in quest’area alpina con 80 vette sopra i 3.000 metri: qui si viene per camminare, a piedi o con le ciaspole, e si può sciare in un comprensorio con 21 impianti di risalita e 86 chilometri di piste. Per rifocillarsi basta una fetta di graukäse, il formaggio grigio senza colesterolo che è diventato uno dei simboli di Campo Tures.